Presentazione

Finalmente anche noi siamo on-line e vi porgiamo il più cordiale benvenuto sul nostro sito.

Il nostro ente svolge molteplici attività in ambiti tradizionali quali la cura del territorio, la gestione dei boschi, la conservazione dei rustici, la manutenzione di strade forestali e sentieri, la messa a disposizione di terreni industriali, artigianali e agricoli, la gestione di una capanna alpina sull’alpe Alva; di grande importanza la gestione delle cave, attività che caratterizza da oltre un secolo la nostra regione.

 

Meno convenzionale ma altrettanto importante è la funzione svolta in ambito immobiliare con la messa a disposizione di una ventina di appartamenti a pigione moderata e una sala per assemblee, riunioni, conferenze, ecc. In fase di progettazione la costruzione di un terzo stabile di reddito, previsto in centro paese con un asilo nido, uno studio dentistico, un salone da parrucchiera e 6/8 appartamenti per persone anziane.

 

Il patriziato di Lodrino svolge pure un certo ruolo in ambito culturale, in particolare con il finanziamento di pubblicazioni locali e il sostegno a manifestazioni tradizionali.

 

Come la stragrande maggioranza degli enti patriziali, anche il nostro sviluppa le sue attività in ambito territoriale, infatti l’ente è proprietario di gran parte del territorio montano, nonché di alcune proprietà in piano (complessivamente l’ente possiede l’83% del territorio comunale). L’uso del territorio non è però limitato alla gestione dei boschi e delle superfici agricole; il Patriziato di Lodrino ha infatti diversificato parecchio l’uso delle sue risorse.

La montagna

Sicuramente la montagna, con la sua gestione e il suo sfruttamento, rappresenta storicamente l’essenza del Patriziato. Per molti secoli, l’impossibilità di dominare il fiume Ticino ha determinato un uso prevalente della montagna, dei suoi monti e dei vari alpeggi (allevamento degli animali, sfalcio del fieno, coltivazione della vigna, gestione delle piante di castagno concesse in diritto alle varie famiglie patrizie e fonte essenziale per l’alimentazione). Diversi eventi testimoniano la difficoltà di poter utilizzare la pianura in sicurezza. Si ricorda ad esempio la devastazione provocata dalla frana del 1512 del monte Crenone sovrastante Biasca che sbarrò, impedendo lo scorrimento del fiume Brenno, la valle di Blenio. Il cedimento improvviso di questa diga naturale (20 maggio 1515) provocò la devastazione totale delle zone sottostanti, compresa la demolizione del ponte della Torretta a Bellinzona.

Documentate sono pure diverse alluvioni nel 17° e 18° secolo (in una descrizione del 1805 si legge: “nel 1747 la crescita terribile del Ticino e del Blenio (Brenno) causò una nuova inondazione che distrusse tutte le opere che i disgraziati abitanti avevano costruito per premunirsi contro le devastazioni di questi torrenti e da allora nessuno ha più avuto il coraggio di sbarazzare le campagne desolate e di tentare la coltivazione … nell’inondazione del 1747 il fiume infierì maggiormente contro la parte occidentale della valle Riviera e fece crollare le chiese di Prosito e Lodrino …”).

L’attività agricola doveva quindi forzatamente far capo allo sfruttamento permesso dalla montagna. Le varie famiglie si sono quindi suddivise il diritto di sfruttare i vari alpi, tramite la costituzione delle classiche “bogge”. La chiesa di Paglio (attestata fin dal 1215) documenta pure lei la prevalenza della montagna rispetto al piano. L’importanza della montagna è pure documentata dalla lunga vertenza con i vicini di Moleno per la proprietà di alcuni alpi (vertenza conclusasi nel 1599 sulla base di documenti risalenti al 1382).

Oltre all’uso agricolo, la montagna è stata “sfruttata” per il taglio del legname. Questa è sempre stata una delle classiche attività dei Patriziati ticinesi. L’evoluzione economica degli ultimi decenni ha provocato un generale abbandono delle attività agricole e degli alpeggi in particolare. Il Patriziato è ora occupato nella salvaguardia e nel recupero degli innumerevoli rustici presenti sui nostri alpi.

 

L’accesso ai monti e la cura del bosco sino a una certa altitudine è oggi agevolato grazie alla costruzione della strada forestale di Lodrino e della pista forestale di Prosito

Le cave

Un primo tentativo di sviluppo dell’economia locale si registrò con la costruzione della fabbrica del vetro (1782 – 1870), con i relativi tagli di legname in valle e l’estrazione del quarzo. Una svolta importante per l’economia locale e per il Patriziato stesso, avvenne, verso la fine del 1800, con l’apertura delle prime cave di granito in relazione alla costruzione della linea ferroviaria del San Gottardo e alla costruzione del ponte sul Ticino (1897) che agevolò l’accesso alla stazione ferroviaria di Osogna-Cresciano. L’attività estrattiva, che sussiste ancora oggi, pur con una importante riduzione delle ditte coinvolte, avviene da sempre su proprietà patriziale. L’affitto incassato rappresenta una delle fonti principali di entrata per il nostro ente.

La pesa pubblica

A supporto delle attività delle cave il nostro ente ha realizzato una pesa pubblica, fruibile evidentemente anche per altri settori e attività.

Gli stabili abitativi

Un ruolo sempre più importante è quello assunto da ormai oltre 50 anni nell’ambito immobiliare. Il nostro ente ha infatti realizzato nel 1962 un primo stabile con spazi pubblici (sala patriziale, usata anche dal Comune come sala per le riunioni del consiglio comunale) e spazi abitativi a pigione moderata. Nel 1998 ha inaugurato un secondo stabile sempre con spazi pubblici (i nostri uffici) e abitativi. Prossimamente sarà realizzato un ulteriore stabile nel quale sono previsti alcuni servizi (in particolare un asilo nido) accanto a spazi abitativi.

Il boscone di Lodrino

Pure in piano il Patriziato dispone di importanti aree boschive. Il boscone di Lodrino è stato immaginato all’inizio del 1900 come bosco di reddito per circa una metà della sua superficie. Con un’estensione di circa 500'000 mq rappresenta un polmone verde nel centro della valle e offre ancora oggi delle notevoli potenzialità.

Le superfici agricole

Il Patriziato dispone pure di alcuni ettari di terreno in zona agricola che affitta a contadini della zona.

La zona artigianale

L’ente dispone inoltre di una piccola zona artigianale con la presenza di tre attività imprenditoriali. I terreni sono messi a disposizione tramite dei diritti di superficie.

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